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SIMMETRIA

 

SIMMETRIA

 

Ballard, nel suo bizzarro romanzo "La mostra delle atrocità", in uno degli infiniti e slegati capitoletti che compongono il libro, intitolato "La simmetria perduta della blastula", avanza un’intrigante ipotesi; utile a chi, come molti di noi, si diletta nel creare mostri.

 

La blastula è l’ultimo degli stadi embrionali che conserva una simmetria su diversi piani, essendo composta da un ammasso sferico di cellule ancora quasi del tutto indifferenziate. Quella che interessa Ballard è però la simmetria orizzontale.

 

La maggior parte degli animali, in particolare i cordati, a cui appartengono i vertebrati, e quindi l’uomo, possiedono una simmetria

 

verticale, detta bilaterale, e si possono dividere quindi in due metà, la destra e la sinistra, pressoché uguali, anche a livello di organi interni e di ossatura.

Non si tratta di una simmetria perfetta: a destra c’è il fegato e a sinistra la milza, per esempio. E la maggior parte delle persone usa preferibilmente o la mano destra o la mano sinistra, ma ci si può accontentare.

Esiste, tuttavia, anche il ricordo di una simmetria orizzontale? Almeno in forma di residuo, per cui si possa dividere un corpo tra una metà superiore e una inferiore simili, vestigia, appunto, della perduta simmetria delle prime fasi embrionali?

Vediamo. Braccia e gambe sono decisamente omologhe, anche se obbediscono a necessità e specializzazioni differenti; tanto da rendere possibile, a chi ne abbia l’abilità, il camminare sulle mani o l’afferrare oggetti con i piedi. Ma non è tutto.

Ballard ritiene che ci sia almeno un’analogia abbastanza apprezzabile tra i due apparati escretori situati nella parte inferiore del corpo e quelli respiratorio e nutritivo situati nella parte superiore. Il pene sarebbe quindi - Ohibò! - l’omologo del naso.

Nella tradizione popolare non c’è forse un rapporto tra la lunghezza dei due organi?


Mentre l’ano corrisponderebbe alla bocca. I testicoli, naturalmente, sarebbero l’analogo degli occhi. Si veda, per confronto, il romanzo di Bataille "Simone – L’occhio".

Curiosamente questo suggerisce la necessità, per ottenere una simmetria più precisa, di invertire il davanti con il didietro, in modo da collocare il naso sopra la bocca. O meglio: il pene sopra l’ano.

Naturalmente questo vale per il sesso maschile, L’unico di cui sembra occuparsi Ballard, ma ogni organo specificamente maschile ha un suo corrispondente nella fisiologia femminile, basta cercarlo, per esempio è piuttosto ovvia l’analogia tra testicoli e ovaie..

E se l’ano è in diretta corrispondenza con la bocca, e i due orifizi costituiscono gli estremi di un medesimo canale digestivo, il pene, tramite l’uretra, è connesso a due organi, i reni, abbastanza simili per forma ai polmoni, anche se più piccoli; e questa cosa sembra essere abbastanza interessante.

E la testa? Beh, se deformiamo l’intera struttura del bacino possiamo ottenere un cranio.

Questa parte del ragionamento di Ballard la trovo un po’ forzata, infatti le ossa iliache sembrerebbero piuttosto corrispondere alle scapole e, un cranio, dobbiamo piuttosto riuscire a ricostruirlo a partire dalle ossa pubiche e dalle vertebre sacrali. Anche perché, secondo il Cuvier, le ossa craniali "discenderebbero" da un gruppo di vertebre superiori alle cervicali.

Così la testa sembrerebbe essere piuttosto l’omologo della coda, o, nell’uomo, che la coda non l’ha più, appunto delle ossa sacrali. Manca completamente un corrispondente del cervello e, talvolta, questa mancanza si sente. Tanto che ragionare con le parti basse è considerato usualmente un ragionare non molto bene. Tuttavia di recente ho appreso che, nell’addome, ci sono moltissime cellule nervose, quasi i resti di un cervello frammentato e sparso.


Ho provato ad approfondire ulteriormente la logica di Ballard, non ho trovato, per il momento, niente di significativo a parte una cosa: il cuore, considerato l’organo asimmetrico per eccellenza, è comunque divisibile almeno in due parti, ciascuna composta da un ventricolo e un atrio.

Basta separarle, spostarle verso i lati del torace, e potremmo avere gli analoghi di fegato e milza, due organi che hanno molto a che vedere con il sangue. Non comunicano molto tra loro, ma neanche le due metà del cuore lo fanno, almeno direttamente. Quando succede è un grosso problema.

Sia detto per inciso: studi recenti hanno mostrato una certa affinità tra i cordati primitivi e gli echinodermi, che comprendono ricci di mare, stelle marine, oloturie eccetera. Gli echinodermi hanno usualmente una simmetria raggiata penta-laterale. In nessun modo tuttavia mi riesce di immaginare un uomo diviso in cinque spicchi in qualche modo corrispondenti l’uno agli altri.

Dovremo quindi accontentarci, credo, di farci in quattro. Come si dice.

E così forse, oltre alla simmetria perduta della blastula, recupereremmo un po’ del nostro, sempre troppo precario, equilibrio. Traformandoci in qualcosa di simile alle figure delle moderne carte da gioco.

 

 

Nanni Malpica

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